Feb 2020

La campagna di geofisica marina ‘High North 2019’ è stata condotta per il terzo anno consecutivo in Artico dalla Marina militare e l’Istituto idrografico con la piattaforma di ricerca Nave Alliance, e la partecipazione del mondo della ricerca e dell’industria. Per il primo hanno preso parte il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la NATO STO-CMRE, il JRC – Centro di ricerca dell’Unione europea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico (Enea), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs), l’European Research Institute (Eri) e, per quanto riguarda il settore industriale,la società e-GEOS.

L’area polare artica rappresenta, in un momento di forti cambiamenti climatici, un nodo cruciale per comprendere l’evoluzione del clima ed il suo impatto sul pianeta e sull’economia globale. In questo quadro High North19 rappresenta l’integrazione di progetti e campagne di diversi enti che operano già in aree polari, condividendone esigenze e peculiarità ma soprattutto ampliandone l’orizzonte operativo. In particolare il completamento del quadro geofisico con i dati raccolti con le campagne in mare intende fornire utili elementi di valutazione in molteplici settori non ultimo quello climatico.

In estate partirà la nuova campagna ‘High North 2020-2022’, come ha anticipato il capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe Cavo Dragone, alla presentazione dei dati del primo triennio di attività in Artico: “Rinnoveremo questa attività anche nel 2020”, ha dichiarato, esprimendo la “totale disponibilità della  Marina Militare a partecipare a questa avventura”.

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