Mag 2015

Rai Scuola – Nautilus.  Tutti sanno che lo sbadiglio è contagioso. Una persona comincia e le altre, in risposta, la imitano. Ciò che finora non era mai stato dimostrato è che lo sbadiglio si trasmette più frequentemente e velocemente tra persone che condividono un legame empatico: amici, parenti stretti, coppie. A fornire per la prima volta l’evidenza etologica che la trasmissione dello sbadiglio è una forma di ‘contagio emotivo’ è lo studio condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi, dell’Università di Pisa (Museo di storia naturale e del territorio) e dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) di Roma, pubblicato su PlosONE.

“Lo sbadiglio spontaneo, non sollecitato da altri sbadigli, è un comportamento evolutivamente molto antico, presente già nei pesci ossei che popolano il nostro pianeta da almeno 200 milioni di anni. A seconda del gruppo animale nel quale si ritrova, può indicare stress, noia, stanchezza o segnalare un cambio di attività, ad esempio dal sonno alla veglia e viceversa”, spiega Elisabetta Palagi, dell’Unità di primatologia cognitiva dell’Istc-Cnr. “Lo sbadiglio ‘contagioso’ è un fenomeno completamente diverso, più ‘moderno’, dimostrato finora solo in alcune scimmie (scimpanzè e babbuini gelada) e nell’uomo e ipotizzato anche per animali con capacità cognitive e affettive sviluppate come il cane. Nell’essere umano normalmente lo sbadiglio può essere evocato da un altro sbadiglio entro 5 minuti”.

 

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