Ago 2019

Il lander Amerigo – un prototipo unico in Italia realizzato dagli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche per le risorse biologiche e le biotecnologie marine di Ancona (Irbim) e per la microelettronica e microsistemi (Imm) di Bologna e dall’azienda Rse di Milano – è in grado raggiungere il fondale marino fino a 6.000 metri di profondità, raccogliere campioni, effettuare misure e tornare in superficie senza l’ausilio di cavi o sommozzatori.

“Amerigo è dotato di tre camere bentiche in grado di misurare la quantità di sostanze disciolte rilasciate o assorbite dal fondale che possono essere utilizzate dai microrganismi marini come nutrienti, ad esempio ammonio, nitriti, nitrati, fosfati e silicio. Oppure essere presenti in forma di gas disciolti, quali ossigeno, anidride carbonica, acido solfidrico e metano, o come sostanze inquinanti, come metalli, idrocarburi, pesticidi o farmaci”, spiega Federico Spagnoli del Cnr-Irbim e autore della ricerca recentemente pubblicata su Sensors.

“Operativamente il lander viene rilasciato dalla nave appoggio, per scendere a velocità costante fino a raggiungere il fondale dove vengono svolte le operazioni di misura e campionamento. Alla fine di queste, Amerigo rilascia delle zavorre e riemerge grazie alla boe sovrastanti. In superficie il lander viene localizzato grazie a tre sistemi di posizionamento: il flash, la radio e il GPS, e quindi recuperato a bordo”, conclude Spagnoli.

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