Nov 2014

E’ stato firmato a Roma, nella sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’accordo bilaterale del programma di cooperazione fra il Cnr e la Chinese academy of cultural heritage.
A seguire, il convegno internazionale: ‘Archaeology and the city. preserving enhancing interpreting’ che ha visto la partecipazione di studiosi cinesi e italiani, appartenenti agli enti firmatari dell’accordo. E’ un momento particolare per la Cina, come sottolinea Liu Shuguang Direttore Chinese Academy of Cultural Heritage, “secondo me, questo è il tempo migliore per i Beni Culturali cinesi ma anche il peggiore, perché abbiamo un processo di rapida urbanizzazione in conflitto con la conservazione”. Infatti, come sottolinea Heleni Porfyriou dell’Istituto conservazione e valorizzazione beni culturali, “questo accordo bilaterale ha come obiettivo quello di portare ai colleghi cinesi l’opportunità di approfondire le scienze per la conservazione. L’approccio italiano è famoso in tutto il mondo non solo per il restauro ma anche per l’attenzione posta sulla conservazione programmata che può affrontare problemi di lunga durata per la sopravvivenza e la migliore fruizione e valorizzazione dei Beni Culturali”. Ma allo stesso tempo, l’accordo ha un impatto importante sulle ricerche Italiane dove si tende a preservare i Beni Culturali esclusivamente nell’ottica della musealizzazione come oggetti mummificati” questa è l’occasione per imparare dalla Cina la possibilità di un “riutilizzo” contemporaneo degli edifici storici e dei monumenti.
L’incontro è stato un punto di partenza per illustrare gli interessi di ricerca dei due enti e per offrire l’occasione di una più approfondita conoscenza reciproca, “Il ricercatore ha per sua natura uno sguardo globale”, Luigi Nicolais, Presidente del Cnr, conferma l’importanza di questi accordi e la necessità di un sapere che sappia confrontarsi con le differenze e da queste trarre spunti di crescita.

 

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