Per la giornata internazionale della montagna, un video dedicato ad alcune delle attività di ricerca che il Cnr svolge in alta quota, in particolare sul Monte Cimone che, con i suoi 2.165 metri, divide il mare Tirreno dall’Adriatico e svetta sulla Pianura Padana, offrendo un panorama unico e completamente libero a 360 gradi. Qui, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr conduce studi nel campo climatico e atmosferico, in collaborazione con il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare (Am).
“Essendo il Cimone il rilievo più elevato degli Appennini settentrionali, rappresenta un punto privilegiato per studiare le caratteristiche chimico-fisiche e la climatologia della libera troposfera”, spiega Paolo Bonasoni, responsabile della stazione di ricerca ‘Ottavio Vittori’ dell’Isac-Cnr. “Siamo impegnati nello studio dell’atmosfera e dei composti clima-alteranti, in particolare dei cosiddetti ‘Short-lived climate forcers’ (composti a vita breve) tra cui ozono, metano e ‘black carbon’, particolato nero che assorbe la radiazione solare e riscalda l’atmosfera. Le misure, condotte in modo continuativo, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, permettono anche di valutare gli eventi di inquinamento estivo o riconducibile a incendi forestali e i trasporti di sabbia dal Sahara. In questo modo abbiamo la possibilità di verificare lo stato di salute dell’atmosfera e l’impatto dei cambiamenti climatici in un’area particolarmente sensibile e densamente abitata come quella del sud Europa e del bacino del Mediterraneo”.
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