Lug 2018

Rai Tg1 – Un traguardo atteso da tempo, quello per i precari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che, dopo le decisioni prese nel merito con l’ultimo Cda dell’Ente, potranno vedere trasformato il rapporto di lavoro in un contratto a tempo indeterminato. E’ stato avviato, infatti, il piano per stabilizzare circa 1.200 precari, tra ricercatori, tecnologi e personale amministrativo del Cnr. Grazie alle nuove assunzioni, l’Ente si doterà di maggiori risorse che gli consentiranno di presentare progetti europei, attraendo finanziamenti alla ricerca, che fruttano all’Italia 60 centesimi per ogni euro speso. Per questo, secondo Massimo Inguscio, presidente del Cnr, l’avvio del piano di stabilizzazione “è un investimento in capitale umano, che ha un importante ritorno economico”.

Sembra così avviarsi al termine, per numerosi lavoratori precari, un lungo periodo fatto – come si apprende dalle parole rilasciate alle telecamere del Tg1 da alcuni di loro – di “frustrazioni” legate alle incertezze del futuro, vincendo ogni resistenza a diventare ‘cervelli in fuga’.

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