Apr 2014

La ricerca ha bisogno di grandi investimenti ma anche di grandi obiettivi che permettano di traguardare sia gli avanzamenti della conoscenza sia i potenziali sviluppi utili alla società. La ricerca è sovrannazionale da sempre e ha, anche per ragioni economiche, bisogno di ampie sinergie per raggiungere risultati significativi.
In questo contesto si inserisce Prima, un esperimento teso a realizzare e testare il ‘cuore’ di Iter, futuro reattore sperimentale a fusione nucleare in costruzione in Francia. Prima ha sede presso l’Area della ricerca del Cnr di Padova.
Prima e Iter, rispetto agli esperimenti di fusione nucleare attualmente in corso, implicano però un ‘salto’ enorme: un sistema di accelerazione da 1 MegaVolt (un milione di Volt), una potenza di 16 MW, un’efficienza del 30%, la possibilità di rimanere attivo per un’ora a ogni accensione, contro i 500 KV, i 6 MW, il 25% e i 10 secondi attuali. Le performance dovranno poi migliorare fino ad arrivare al funzionamento in continuo, a 30 MW e col 60% di efficienza. Se l’esperimento Prima riuscirà, cioè se l’iniezione del fascio di particelle chiamate neutri riuscirà a riscaldare il plasma, il processo di fusione potrà prendere il via e potrà garantire la produzione di energia pulita e sicura.

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