Dic 2014

Il 2014 è l’anno più caldo dal 1800 in Italia. La percezione diffusa di un autunno eccezionalmente mite e i segnali giunti a livello locale, per esempio le difficoltà nell’apertura delle stazioni sciistiche montane, sono ora confermati dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) di Bologna. Con il mese di novembre, anch’esso il più caldo degli ultimi 200 anni, si è chiuso l’anno meteorologico che ha segnato un record assoluto, superando addirittura il 2003 e confermando una tendenza che segna in modo quasi continuo il nuovo millennio.

“Con le elevate temperature di quest’ultimo mese l’anno meteorologico cominciato nel dicembre 2013 si chiude per l’Italia come il più caldo della serie, con una anomalia di +1.4°C al di sopra della media del periodo di riferimento (1971-2000). In particolare il mese appena concluso, con un’anomalia di +3.3°C sopra la media, risulta il mese di novembre più caldo dal 1800 ad oggi”, spiega Michele Brunetti, responsabile della Banca dati climatologica Isac-Cnr che cura le serie storiche omologate dal 1800 a oggi per temperature e precipitazioni.

“L’anomalia registrata quest’anno supera persino quella del 2003, passato alla storia e nella memoria come il più caldo di sempre”, prosegue Brunetti. “Allora, però, fu l’estate a fare la differenza: molti ricorderanno malori e decessi e il consiglio agli anziani di recarsi nei centri commerciali per usufruire dell’aria condizionata. Nel 2014 invece la cosiddetta bella stagione è stata tutto sommato fresca (soprattutto il mese di luglio, di oltre mezzo grado sotto media) per la precisione solo 33esima tra le più calde con temperature di 0.3°C sopra la media del periodo di riferimento convenzionale (1971-2000). Sono stati invece eccezionalmente caldi l’inverno 2013-2014 e l’autunno appena concluso: il primo con una anomalia di quasi due gradi sopra la media è secondo solo all’inverno 2006-2007, mentre l’autunno è stato il più caldo di sempre con +2.1°C”.

Questi dati confermano una frequenza del nuovo millennio che colpisce: “Se guardiamo i 10 anni più caldi dal 1800 ad oggi, ben nove sono successivi al 2000”, evidenzia il ricercatore Isac-Cnr. “Dopo il 2014 con un’anomalia di +1.39°C, abbiamo il 2003 (+1.37°C), 2007 (1.33), 2012 (1.31), 2001 (1.29), poi il 1994 che con un’anomalia di +1.11°C è l’unico anno della classifica record relativamente vecchio, dopo di che si torna agli anni 2000: 2009 (+1.01°C), 2011 (0.98), 2000 (0.92), 2008 (0.89)”.

Novembre 2014 ha fatto registrare precipitazioni molto abbondanti. “Il 74% di piovosità in più rispetto al 1971-2000”, conclude Brunetti, conclude Brunetti. “Le piogge si sono concentrate soprattutto al Nord, dove sono state il triplo del normale, con picchi di oltre 5 volte la media in alcune zone del Nord-ovest. Per l’Italia settentrionale, il novembre 2014 è risultato il quarto più piovoso di sempre e bisogna andare al 1926 per trovarne uno superiore. Ma tutto il 2014 è risultato particolare al Nord: undicesimo anno più piovoso (per trovarne uno più piovoso bisogna andare fino al 1960) con un’anomalia pari a +34% rispetto alla media, a cominciare dall’inverno che è il più piovoso di sempre con oltre il doppio delle precipitazioni tipiche stagionali; seguono poi l’autunno e l’estate (entrambe +30%). L’Italia meridionale invece per quel che riguarda le precipitazioni risulta in media”.

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