Mag 2014

Tracciare un bilancio articolato e approfondito delle cause che hanno prodotto la crisi dell’immondizia, che ha interessato Napoli e l’intera Campania tra il 2007 e il 2008. È il tema centrale del libro ‘Rifiuti, una questione non risolta’ presentato oggi nell’Aula Marconi del Cnr a Roma. Il libro scritto da Gabriella Corona, ricercatrice dell’Istituto di studi sulle società del mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Issm-Cnr) di Napoli, e da Daniele Fortini, presidente di Federambiente e di Ama S.p.A, si snoda attraverso un dialogo intrecciato dai due autori, che mette a nudo il problema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, e il business che ci sta dietro.

“L’emergenza rifiuti a Napoli, tutt’altro che conclusa, deve essere un’esperienza utile, da cui attingere per non ripetere errori e storture che nel nostro Paese hanno spesso generato politiche emergenziali anziché soluzioni strutturali”, spiega Gabriella Corona. “Il ciclico susseguirsi di emergenze non episodiche, ma riconducibili ad una cronica fragilità nazionale, derivata dalla carenza di impianti e dall’inadeguatezza delle politiche industriali per lo smaltimento e la valorizzazione, sta a dimostrarlo”.

Nel volume si ricordano anche le crisi che hanno preceduto quelle più recenti di Napoli e Palermo (Firenze e Milano negli anni 80/90) e, travalicando l’ambito locale, si guarda con estremo interesse ad esperienze positive a livello europeo come quelle che si sono prodotte in Germania, Francia e Olanda.

Hanno partecipato alla discussione Paolo Gasparini, presidente di Amra Napoli e Antonio Pascale, giornalista e scrittore, autore della prefazione alla nuova edizione del volume, che uscì per la prima volta nel 2010 e recentemente ripubblicato.

“In questo quadro, la situazione per la gestione del ciclo dei rifiuti nella città di Roma, con le sue analogie e le sue specificità, mostra le vulnerabilità di un sistema ma pone anche una sfida considerevole da vincere per indicare una strada finalmente virtuosa e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale”, dichiara Daniele Fortini. “Nella Capitale, infatti, sia la chiusura di Malagrotta, che per 30 anni è stata la discarica ‘storica’ dei rifiuti romani, sia il progressivo aumento della raccolta differenziata, arrivata alla soglia del 40%, si pongono come fondamentali fattori di discontinuità e rottura rispetto al passato. Da tutto ciò possono e devono finalmente scaturire nuovi scenari che facciano da base a scelte importanti e decisive per il futuro”.

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