Set 2020

Il 1870 scrive un ulteriore capitolo nella storia millenaria della città di Roma dove, con la Breccia di Porta Pia, si apre una nuova stagione dal punto di vista politico sociale ed economico.

La città allarga i suoi confini, sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista della popolazione. “Gli abitati di Roma erano circa 200mila nel 1870, diventeranno 500mila agli inizi del ‘900, superando il milione negli anni trenta”, affferma Michele Colucci, ricercatore  dell’Istituto di studi sul Mediterraneo del Cnr (Cnr-Ismed). “Dal punto di vista geografico, prendono forma nuove aree di urbanizzazione, sulla via Nomentana sorgono nuovi insediamenti, così come nella zona di Castro Pretorio e intorno a santa Maria Maggiore, all’Esquilino”.

La nascita di nuove funzioni e di nuovi servizi spinge lo sviluppo urbano di Roma anche verso zone legate all’espansione industriale come avviene nei primi del ‘900 nell’area di Ostiense e, nei decenni seguenti, sulle vie Prenestina e Tiburtina dove si articolano dei veri e propri insediamenti industriali che naturalmente danno luogo anche a nuove immigrazioni. “Ricordiamo che è l’immigrazione che dà una svolta demografica alla città e che irrobustisce la crescita della popolazione, formata da figure molto diverse, ceto medio, lavoratori industriali, lavoratori agricoli”, prosegue il ricercatore. “Questo sviluppo così rapido, tumultuoso, spesso ha avuto i tratti di un processo disordinato, segnato da molte contraddizioni e da molte diseguaglianze legate anche alle difficoltà nel mondo dei trasporti o legate anche all’enorme espansione geografica che oggi ha superato ben oltre i confini del grande raccordo anulare.

Tuttavia, in questi 150 anni, Roma ha rappresentato un grandissimo laboratorio, per il mondo della ricerca una sfida conoscitiva molto importante, sfida che il Cnr-Ismed, assieme a ‘Biblioteche di Roma’ ha voluto raccogliere lanciando, per il 2020 e 2021, un progetto di ricerca e disseminazione incentrato proprio sui 150 anni di Roma Capitale dal punto di vista delle immigrazioni.

“Questi 150 anni rappresentano una grande sfida dal punto di vista conoscitivo per il mondo della ricerca. La storia della città di Roma in piccolo rappresenta una grande dimostrazione di quanto alcuni fenomeni globali hanno inciso in maniera molto rilevante sul territorio e di quanto lo specchio delle trasformazioni di una città può rappresentare una chiave interpretativa per capire l’età contemporanea”, conclude Colucci.

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