Nov 2022

“2100. There’s no time to waste”. E’ il titolo del film documentario prodotto e diretto da Fabrizio Antonioli, associato all’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Cnr-Igag), e Thalassia Giaccone, della Stazione Zoologica Anthon Dohrn, e sceneggiato da Martina Camatta, che attraverso i contributi di scienziati ed esperti, intervistati nel film, mostra un quadro composito degli effetti che i cambiamenti climatici, passati e attuali, hanno prodotto sia sugli ambienti, sia sulle risorse naturali in 26 siti emersi e sommersi delle coste siciliane. Da segnalare che due terzi dei siti illustrati sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche dei produttori.

“2100”, proiettato al CNR, è anche l’anno che la scienza utilizza per simulare scenari ambientali futuri attraverso la proiezione dei dati raccolti fino a oggi. Il documentario infatti vuole aiutarci a comprendere i cambiamenti che potrebbero avvenire sui nostri mari e le nostre coste nel prossimo fututo. Un futuro che è ancora nelle nostre mani.

La presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza: “2100 è stato il docufilm che abbiamo proiettato al Cnr sul tema di cosa avverrà e quali saranno le conseguenze del cambiamento climatico insieme con una proiezione di quello che avviene nel mondo della biodiversità e dei fondali in particolare dei mari della Sicilia. Un’occasione importante per discutere e dibattere su quali azioni il mondo della scienza può compiere sia per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema, sia per porre in essere azioni ma anche per invertire la rotta e cercare di fermare questo inesorabile cambiamento climatico che porterà il pianeta ad avere fine se non si invertirà”.

Alla proiezione del documentario, condotta dal giornalista Rai Giorgio Pacifici, ha fatto seguito una tavola rotonda per discutere il problema delle variazioni del livello del mare e della biodiversità del Mediterraneo legati ai cambiamenti globali e condividere una visione ampia sui possibili rimedi.

Il Direttore del Dipartimento di scienze del sistema terra e dell’ambiente del Cnr, Fabio Trincardi: “Ci sono dei cambiamenti che sono di tipo graduale ed altri di tipo discontinuo, discontinuità che per essere colte hanno bisogno di tempo. Per esempio gradualmente si riduce l’estensione del ghiaccio marino in Artico, di colpo ci ritroveremo un aumento forte di temperatura quando questo ghiaccio estivo non si formerà più”.

Ma come è stato pensato e realizzato 2100? Fabrizio Antonioli: “Non è stato facile perché girare a 60 metri implica una serie di questioni organizzative così come girare in 24 posti in Sicilia. La mia grande soddisfazione è stata che investendo 13 mila euro, questo è stato il budget totale del film, siamo arrivati nei circuiti del film festival internazionali due volte primi nella sezione documentari e una volta secondi. E in un grande film festival in California siamo arrivati tra i primi 12 documentari, nessuno dei quali aveva un budget inferiore ai 500 mila euro”.

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