Mar 2018

1968 – 2018: 50 anni e non sentirli. L’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) ha compiuto mezzo secolo di vita. Per l’occasione è stata organizzata una giornata commemorativa, durante la quale oltre allo spazio per i ricordi, da parte di molti protagonisti di allora, è stato offerto quello di una riflessione sul futuro dell’Istituto, già avanguardistico fin dalle origini.

Fondato a Pozzuoli, presso una sede provvisoria – all’epoca si chiamava Laboratorio per la chimica di molecole di interesse biologico – l’idea alla sua base prevedeva di svolgere una ricerca innovativa che si differenziasse da quella svolta nelle aule universitarie. Fu lo stesso ambiente circostante, il mare e la solfatara di Pozzuoli, ad ispirare i suoi fondatori, quando decisero che la chimica, in quel territorio, poteva essere messa al servizio delle molecole di interesse biologico e delle sostanze naturali. Partendo da quei presupposti nacquero la chimica delle sostanze marine e la chimica dei batteri termofili. Questi ultimi, che rappresentano una rivoluzione nel mondo dei microrganismi, sono stati isolati per la prima volta proprio presso la solfatara puteolana. Oggi il nuovo Icb-Cnr è un istituto multidisciplinare, che rientra nel Dipartimento di scienze chimiche e tecnologie dei materiali diretto da Maurizio Peruzzini e possiede altre sedi a Catania, Sassari e Padova, sedi che collaborano tra di loro sotto diversi aspetti. Le discipline affrontate ogni giorno sono, infatti, numerose, si va dalla green chemestry, alle tecnologie dei materiali, dalle sostanze di origine marina, alle energie rinnovabili, passando per le bioimmagini. Tutti campi all’avanguardia per il sapere scientifico.

Il presidente del Cnr Massimo Inguscio, intervenuto nei saluti iniziali, ha sottolineato come l’Istituto di chimica biomolecolare abbia sposato fin dalla nascita quelle che sono state le prospettive di Volterra, quando gettò le basi per la fondazione del Cnr, 95 anni fa. L’Icb, infatti, ha sempre perseguito l’idea della multidisciplinarietà. “Il Cnr veniva fondato in assenza di barriere disciplinari e quello che avveniva qui era una delle realizzazioni di visione avuta da Vito Volterra”.

“L’Icb nasce nel ’68 e ha 50 anni di storia, ma anche di futuro, perché ha saputo trasformare quelle che erano le unicità di allora in nuove unicità”, ha dichiarato Barbara Nicolaus, direttore f.f. dell’Istituto.

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