Mar 2021

Scienza e cittadinanza attiva al servizio dell’ambiente marino. E’ questa la sintesi di Micro Plastic Hunters, un progetto che unisce ricercatori e volontari, “cittadini scienziati” che muniti di speciali retini di campionamento trainati da kayaks, raccolgono microplastiche e rifiutiti ingombranti di plastica dispersi nell’Area marina protetta di Portofino. I materiali inquinanti, una volta raccolti, sono consegnati agli esperti dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ias) che a loro volta effettuano un monitoraggio parallelo, con i classici strumenti. Questo consente di produrre dati scientificamente corretti, validando i risultati ottenuti, come spiegato nel video dalla coordinatrice scientifica del progetto, Francesca Garaventa del Cnr Ias.

Oltre al monitoraggio dell’ambiente marino, il progetto mira a creare un più elevato livello di sensibilizzazione sul problema della plastica come agente inquinante. La vastità dei mari non agevola il compito agli scienziati, in difficoltà nel controllare lo stato di salute di tutte le acque. In questo senso, l’auspicio è che Micro Plastic Hunters possa trasformarsi in un progetto pilota da replicare anche altrove, creando nuovi cacciatori di micro plastiche di cui ci sarebbe sempre bisogno ovunque.

Il progetto nasce da un’idea di Marevivo e Lega Navale in collaborazione con Cnr-Ias, Team CRABS di Outdoor Portofino, Guardia costiera ausiliaria, Area marina protetta di Portofino e col sostegno della casa automobilistica KIA e EXO kayaks (main sponsor e sponsor tecnico del progetto). Media partner 4Elements e Bluframe.

Per info: www.mphp.it

 

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