Lug 2021

A Capodimonte le tecnologie scientifiche del Consiglio nazionale delle ricerche sono a servizio dell’arte e del Real Bosco, un polmone verde indispensabile per la qualità dell’aria di Napoli.

In questo parco urbano, l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) del Cnr ha allestito un’infrastruttura all’avanguardia con il fine di misurare la capacità di scambio di anidride carbonica, gas traccia e inquinanti tra la foresta urbana e l’atmosfera. La stazione fa parte della rete europea ESFRI ICOS (www.icos-cp.eu) tesa all’obiettivo della decarbonizzazione.

Le competenze scientifiche del Cnr sono messe a disposizione anche per diagnosticare lo stato di conservazione dei capolavori custoditi dentro la Reggia napoletana. In occasione della mostra ‘Raffaello a Capodimonte. L’officina dell’artista’ (visitabile fino al 13 settembre 2021), sono state eseguite indagini sulle opere del maestro urbinate e della sua cerchia grazie all’intervento del Molab, laboratorio mobile per indagini non invasive sulle opere d’arte, coordinato dall’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc). Tale laboratorio, dotato di 30 tecnologie innovative, fa parte dell’infrastruttura di ricerca per la scienza del patrimonio, E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science). Al nodo italiano del Molab, contribuiscono competenze e strumentazioni dei seguenti istituti Cnr: Scitec, Ino e Isti. Partecipa inoltre la rete CHNet di Infn e il Centro SMAART dell’Università di Perugia.

Attualmente, nella sala ‘Tiziano’ del Museo il Molab è attivo per un nuovo progetto che riguarda la produzione pittorica dell’artista veneto.

Il ministro Maria Cristina Messa e la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza hanno visitato Capodimonte per conoscere da vicino i risultati delle attività del Cnr in un contesto così prestigioso, dove discipline umanistiche e scientifiche dialogano e si supportano per la conservazione di beni culturali e ambientali.

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