Mag 2022

Le cavallette stanno devastando colture e pascoli di una parte della Sardegna, la media valle del Tirso. Essendo un insetto polifago sta attaccando non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica. Questo tipo di infestazioni purtroppo sono ricorrenti nell’isola ed erano piuttosto frequenti fino alla seconda guerra mondiale quando, nel 1946, avvenne una infestazione di dimensioni catastrofiche interessando praticamente tutta la superficie della regione. “Fu in quell’occasione che due entomologi, Bonelli e Paoli, tentarono di risolvere definitivamente il problema introducendo sull’isola un insetto coleottero che si nutriva delle uova della cavalletta, la Mylabris variabilis, presente nella penisola italiana ma non in Sardegna. La Mylabris variabilis, si insediò perfettamente sull’isola e incominciò la sua azione benefica nei confronti delle cavallette”, racconta Roberto Pantaleoni, etologo associato all’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Cnr-Iret) di Sassari.

Dopo la seconda guerra mondiale, questi episodi di infestazioni così massicce si sono verificate piuttosto raramente. Il problema si sta riproponendo in questi anni. “Tutto lascia pensare che i cambiamenti climatici possano avere influito pesantemente sulle popolazioni di cavallette favorendole. Ciò non toglie che i fattori in causa sono sicuramente numerosi, non ultimo l’uso del suolo da parte dell’uomo”, spiega Pantaleoni.

Lo spazio di informazione “Il Cnr risponde”, è dedicato alle principali questioni di attualità. Gli esperti dell’Ente mettono a disposizione del pubblico la propria conoscenza con brevi pillole video e un linguaggio semplice e diretto.

 

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