Dic 2017

I cambiamenti climatici rappresentano una delle principali cause di perdita di vite umane nei paesi dell’Africa occidentale. Per questo è necessario ampliare la cooperazione, specie nelle aree più sensibili del pianeta. E’ nato con questo intento il corso ‘Climate service for disaster prevention’, inauguratosi a Firenze, presso l’Area della ricerca del Cnr, alla presenza di Francesco Loreto, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari (Disba-Cnr).

Tra gli obiettivi generali, c’è il rafforzamento delle capacità di sviluppare servizi climatici efficaci per la riduzione del rischio da calamità naturali. E poi condividere le metodologie e armonizzare le informazioni per creare e favorire una rete di scambi tra le istituzioni e i servizi meteorologici dei paesi coinvolti.

Il corso rientra nell’ambito del programma internazionale finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo (Aics). Si tratta del Training programme on climate change adaptation and disaster risk reduction in agriculture (Pacc-Rrc) ed è rivolto ai  tecnici dei servizi di idro-meteorologia, climatologia, agrometeorologia, idrologia e ricercatori scientifici, provenienti dai Paesi Cilss/Ecowas (http://www.ecowas.int/member-states/), ai quali permetterà di acquisire e sviluppare una visione e un linguaggio condivisi su clima, idrologia e agricoltura.

Il programma, che si concluderà a Roma a fine 2018, è a cura dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), e si svolgerà in 4 appuntamenti didattici equamente divisi tra Italia e Niger, presso i rispettivi centri di formazione. Quello italiano è gestito dall’Ibimet-Cnr, quello africano è rappresentato dall’Agrhymet, il centro nato per il controllo della siccità del Sahel e facente parte del CILSS (Comitato interstatale permanente di lotta contro la siccità in Sahel, pur estendendo il suo raggio di azione oltre questo spazio geografico).

Nei corsi di formazione i partecipanti acquisiranno conoscenze teorico-pratiche per prevenire catastrofi naturali, migliorare l’utilizzo dell’acqua e la valutazione dei cambiamenti climatici. Una necessità per un Paese vulnerabile come l’Africa che deve adattarsi e comprendere questi rischi per limitarne danni e perdite.

Viva soddisfazione è stata espressa dai partecipanti africani, che hanno rilasciato alle telecamere della WebTv del Cnr alcune opinioni in merito.

In particolare, il rappresentante di Agrhimet, Moussa Waongo, ha dichiarato: “Agrhymet è un partner di implementazione delle attività allo stesso titolo dell’Ibimet. Approfittiamo di questa occasione per ringraziare l’Aics e l’Ibimet per l’opportunità di partecipare al progetto che permetterà di rafforzare le capacità dei paesi membri del Cilss”.

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