Dic 2017

(askanews) – Mettere a disposizione di tutti i dati, in formato aperto, sulle decisioni di investimento pubblico utilizzando il CUP (Codice Unico di Progetto) che da oltre 10 anni identifica le decisioni di investimento pubblico, una chiave univoca in grado di collegare le diverse banche dati che ruotano attorno alle politiche di sviluppo. Questo l’obiettivo del progetto OpenCup che già oggi attraverso il portale dedicato (www.opencup.gov.it) consente di navigare attraverso gli 800mila progetti relativi ai lavori pubblici e che, nella seconda fase – presentata a Roma nella sede del Cnr dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio – mira a pubblicare ulteriori 3 milioni di interventi in altre aree, come incentivi alle imprese, ricerca, acquisto di beni e ad ampliare le funzionalità del sistema, anche grazie ad alcuni accordi già stipulati con il Politecnico di Milano e il Cnr, guardando per esempio a QRCode e App.

Un’importante operazione di trasparenza, come ha sottolineato il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti: “E’ molto importante perché ci consente di avere piena consapevolezza della coerenza delle scelte che stiamo facendo, della loro attuazione e quindi del grado di avanzamento degli investimenti e degli interventi che attuiamo attraverso sia i fondi nazionali che i fondi comunitari di coesione. Questo – ha aggiunto – rende tutto più controllabile, più trasparente anche per i cittadini che possono avere tutte le informazioni necessarie per seguire l’andamento di questi nostri interventi e consente anche a noi di migliorare via via le politiche”.

Gli open data poi si prestano ad essere utilizzati anche in molti altri ambiti di ricerca come evidenzia la scienziata dei dati Fosca Giannotti dell’ISTI-Cnr che coordina l’infrastruttura di ricerca europea SoBigData:”Un esempio. In un territorio in alcuni anni si è deciso di fare alcuni investimenti, che cosa ne pensava su twitter la gente? Oppure, c’è uno scienziato sociale che studiando i dati da social media si accorge che il livello di felicità che c’è nei vari territori è diverso. Il diverso livello di felicità nei diversi territori è correlato con gli investimenti fatti in quei territori? Ecco sono domande nuove che scienziati dei dati, altri ricercatori possono porsi e hanno gli strumenti per farlo. Il fatto che questi dati siano a disposizione da una parte del cittadino per osservarli e navigarli ma siano anche cibo per altri progetti- conclude – è fondamentale”.

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