Feb 2015

Un team del Consiglio nazionale delle ricerche ha indagato una delle opere più importanti di Jackson Pollock, Alchemy, realizzato dal maestro americano nel 1947 con la rivoluzionaria tecnica del dripping.

Nel 2013 il Molab-Cnr – Laboratorio mobile per indagini non invasive sulle opere d’arte – costituito da Istituto di scienze e tecnologie molecolari  (Istm-Cnr), Istituto nazionale di ottica (Ino-Cnr) e del Centro SMAArt di Perugia, ha eseguito una campagna conoscitiva delle opere di Pollock esposte nelle sale del Guggenheim attraverso tecniche spettro-analitiche, per poi approfondire le indagini su Alchemy con il rilievo morfologico con microprofilometria laser della tela dal retro”, spiega Costanza Miliani, coordinatrice Molab-Cnr. “Abbiamo rilevato quindici diversi tipi di pigmenti, tra i quali l’oltremare, il blu e verde ftalo, solfo-seleniuri di cadmio, viridian, bianco di zinco e titanio e una resina alchidica, prodotto per pittura industriale, usata per la prima volta da Pollock per la sua più elevata velocità di polimerizzazione rispetto ai tradizionali leganti ad olio per artisti. Riguardo allo stato di conservazione, la pittura presentava depositi di pulviscolo atmosferico e composti indotti dal degrado chimico di alcune componenti originali, mentre la tela evidenziava deformazioni indotte dal carico del materiale pittorico”.

I risultati del restauro sono illustrati nell’ambito della mostra ‘Alchimia. Viaggio all’interno della materia’, aperta fino al 6 aprile a Venezia, presso la Collezione Guggenheim di cui il capolavoro fa parte.

Elemento integrante della mostra, il video prodotto dalla web tv del Consiglio nazionale delle ricerche che ripropone le fasi salienti del progetto conservativo dedicato ad Alchemy. Il documentario integra frammenti di un’intervista a Peggy Guggenheim, nel quale la mecenate e collezionista spiega come scoprì il talento di Pollock, con foto storiche, immagini che documentano le indagini del Molab a Venezia e del restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze e testimonianze degli operatori.

 

Leave a Reply

  • (will not be published)