Lug 2015

EXPO 2015 – L’evento ‘La fame di acqua ed il suo uso sostenibile per i sistemi colturali’, organizzato dall’Isafom-Cnr,  mette a fuoco i punti più salienti della problematica ‘acqua’ in agricoltura, sia in termini globali delle disponibilità idriche per l’agricoltura sia per il corretto uso delle nuove tecnologie finalizzate al  pilotaggio irriguo.

L’acqua riveste un ruolo fondamentale per l’agricoltura. La produzione alimentare rappresenta il processo a più alto consumo idrico: il settore agricolo, infatti, utilizza tutt’ora oltre il 70% della risorsa acqua. Studi recenti (FAO, 2011, 2012) prevedono, fino al 2050: (a) un aumento demografico della popolazione del 42%; (b) una crescita del 60% della domanda alimentare; (c) un aumento delle superfici coltivate e dei terreni irrigati, con una riduzione della disponibilità idrica ai fini agricoli del 18%. Considerando che entro il 2050 il 16% delle terre coltivate dovrà essere irrigato per produrre il 44% dei fabbisogni alimentari (FAO, 2011) e che vi sarà sempre più incertezza nella stabilizzazione della produttività colturale a causa dell’aumento della temperatura, della variabilità delle precipitazioni e degli altri fattori dei cambiamenti climatici, fondamentale sarà: incrementare la produttività – per unità di superficie coltivata e per volume di acqua utilizzato – in modo sostenibile; utilizzare risorse idriche non convenzionali (acque saline ed acque reflue); ridurre le perdite di acqua durante la distribuzione; e introdurre soluzioni tecnologiche adeguate ai vari problemi gestionali, basate su criteri innovativi e ad alto impatto.

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