Giu 2016

Askanews – La fisica applicata alla medicina costituisce un potente motore per l’innovazione del mondo sanitario: ne è prova la lista davvero lunga dei premi Nobel per la medicina assegnati a fisici. Tra i più recenti quelli per l’invenzione della TAC e della risonanza magnetica, strumenti che hanno rivoluzionato la diagnostica per immagini. Una premessa importante, fatta in occasione della presentazione, al Cnr, delle tante e importanti evidenze scientifiche emerse dal 9° Congresso nazionale della AIFM (Associazione Italiana di Fisica Medica) svoltosi di recente a Perugia. Presenti i professori Gianni Gobbi, Presidente del Congresso; Michele Stasi, neo Presidente dell’AIFM; Cesare Gori, Presidente del Comitato Scientifico; Oriano Bottauscio, Direttore della Divisione “Metrologia per la qualità della vita” dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Metrologica.Non sono soltanto le radiazioni i temi di lavoro dei fisici medici. Estesi infatti i panorami di intervento aperti via via, e oggi più che mai: dai campi elettromagnetici usati nelle indagini di risonanza magnetica alle applicazioni mediche dei laser, all’introduzione nella pratica clinica delle proprietà sconcertanti delle nanoparticelle.Grandi opportunità anche per i giovani, tra i più brillanti a livello nazionale, che hanno conseguito l’impegnativa laurea in fisica e seguito un successivo corso triennale di specializzazione in fisica medica. Opportunità finalizzate a perseguire la sanità che tutti vogliamo, spiegano i fisici medici: “quella con maggiore qualità e minori danni collaterali”.

La complessità del lavoro quotidiano dei fisici medici (una figura ignorata da molti, ma specificamente prevista dall’Ordinamento  del servizio sanitario nazionale) si rispecchia nella vasta articolazione del Congresso che ha riguardato tutto lo spettro di attività di questi preziosi ed insostituibili professionisti. Infatti l’Associazione Italiana di Fisica Medica, che ha superato i 1.000 soci, è tra le più attive a livello europeo, al pari delle equivalenti associazioni inglese e tedesca. Nella pratica quotidiana, i fisici medici (che sono dei laureati in fisica che successivamente hanno acquisito uno specifico diploma di specializzazione) operano in una sanità complessa, articolata e interdisciplinare, con il compito principale garantire la sicurezza nell’impiego ottimale delle radiazioni in radiologia, in radioterapia e in medicina nucleare, con le conseguenti implicazioni verso il “risk management” e lo “Health Technology Assessment”. Pensiamo a un dato: ogni anno, in Italia, sono eseguite circa 100 milioni di prestazioni di imaging, di cui almeno 60 milioni con radiazioni ionizzanti. In media due p er cittadino, bambini esclusi.Per queste figure professionali finalmente è poi arrivato un riconoscimento formale, che mancava, all’interno del Ministero della Salute come professione sanitaria attraverso lo strumento del decreto Omnibus del ministro Lorenzin. Malgrado le incertezze e una fase storica in cui la congiuntura economica sembra voler determinare anche le scelte di salute per i cittadini del nostro Paese, gli specialisti dell’area radiologica hanno comunque accettato la sfida. Le loro armi? Integrazione di competenze e responsabilità, sinergie culturali e professionali.

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