Giu 2021

Contro la pandemia da Covid-19 non è il momento di abbassare la guardia, nonostante l’arrivo dei vaccini abbia portato a un maggiore controllo della sintomatologia del virus e della sua mortalità. A dirlo è il ricercatore Domenico Nuzzo dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Cnr-Irbim). Bisogna, infatti, considerare più ad ampio raggio la questione, che ha una problematicità che può manifestarsi a lungo nel tempo e che,nel 70% dei casi, riguarda parti del sistema nervoso centrale, con varie conseguenze, come perdita di gusto, olfatto, astenia, depressione. “La negativizzazione del soggetto, non indica la scomparsa di tutta la sintomatologia legata al Covid”, sottolinea Nuzzo. “Si parla infatti di long Covid. Soggetti che presentano sintomi lievi o più gravi delle conseguenze dell’infezione da Covid”. 

Si può nei casi più gravi arrivare anche a disturbi psichiatrici. Per questo è necessario non abbassare la guardia e studiare il problema. Ciò consentirebbe di “intervenire in maniera mirata, precisa e di impedire a questi soggetti che presentino manifestazioni cliniche per lungo tempo, che potrebbero cronicizzarsi”. 

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