Feb 2018

Tourisma è l’appuntamento ormai consueto – questa è la quinta edizione – in cui per tre giorni, presso Palazzo dei Congressi, a Firenze, si mettono a confronto le varie iniziative tese a valorizzare il passato, che vedono il coinvolgimento di istituzioni, parchi, musei e tutte le realtà culturali ed economiche interessate agli argomenti di quello che di fatto è il ‘salone dell’archeologia e del turismo culturale’ in Italia.

Presenti anche gli istituti di ‘settore’ del Cnr, come l’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam-Cnr) che ha curato il workshop ‘It’s Broken & Ugly. Archeologia e cultura materiale: documentazione, interpretazione e analisi’ e l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc-Cnr), che ha presentato al pubblico un visore 3D per rivivere nella Roma Antica. Si tratta di aplicazioni “che consentono una migliore fruizione del patrimonio”, ha dichiarato Augusto Palombini dell’Itabc che con l’Istituto ha partecipato anche al convegno in cui si è discusso delle prospettive occupazionali offerte dal digitale nel prossimo futuro.

Tra i temi affrontati, quello sull’ ‘heritage interpretation’, disciplina nata in America alcuni decenni or sono, ma giunta in Europa di recente, dotata delle sue metodologie e prassi specifiche che bisogna studiare e applicare. Una disciplina ‘nuova’ volta a offrire al visitatore di un museo, come di un parco, una esperienza educativa e di apprendimento. In supporto all’attività dell’interprete viene proprio la ricerca scientifica, li cui scopo è quello di “dimostrare che alla base dell’interpretazione, le informazioni siano raccolte in maniera scientifica, abbiano un approccio multidisciplinare che consenatno all’interrpete di svolgere il suo ruolo”, ha specificato Ilaria Trizio dell’Istituto per le tecnologie della costruzione (Itc-Cnr), partecipando al workshop ‘La riconquista del proprio passato’, con un intervento dal titolo: ‘Reale e virtuale a confronto: il contributo delle tecnologie digitali per l’interpretazione dei Beni Culturali’.

In un altro appuntamento l’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam-Cnr) ha sviluppato il tema del rapporto tra archeologia e cultura materiale, ovvero “lo studio dei comportamenti umani, delle società del passato che aiutano a capire sia il passato ma anche la società contemporanea”, ha sottolineato Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam.

L’importanza della ricerca scientifica in questo settore è stata sottolineata anche dall’archeologo Valerio Massimo Manfredi: “Un Paese che non fa ricerca è un Paese che muore”.

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