Lug 2017

Il monitoraggio con dati provenienti da remoto, estremamente attendibili, svolge un ruolo chiave nella prevenzione del rischio. Ed è uno dei compiti dell’Irea-Cnr, il cui direttore Riccardo Lanari, intervenuto alla trasmissione Rai ‘Fuori Luogo’, parla delle recenti attività di indagini condotte dall’Istituto nell’area dei Campi Flegrei, contenente ben 29 crateri vulcanici, tracce di un mega-vulcano ancora attivo.
I dati in possesso dell’Istituto del Cnr “sono importanti per ricavare come si distribuisce nell’area la deformazione e come evolve nel tempo”, dichiara Lanari. “Attualmente c’è una sorta di stasi, ma a partire dal 2009 questa zona si è sollevata di più di 25 cm”, sottolinea il direttore. Il lavoro di controllo è condotto assieme ad altri attori importanti come l’Ingv. Lanari precisa poi che l’obiettivo finale di queste ricerche è quello di avere un quadro completo della situazione, dal punto di vista sia spaziale sia temporale. Per questo occorre “cercare di individuare possibili zone dove ci siano delle variazioni significative dei tassi di deformazione”. L’Irea-Cnr opera con tecnologie estremamente precise: grazie alle sue misurazioni, infatti, è come se si entrasse all’interno della Terra, fino alla sorgente da cui deriva la deformazione del suolo.

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