Workshop sulla collaborazione scientifica bilaterale italo-egiziana promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche al Museo Egizio di Torino con i saluti delle autorità tra cui il sindaco Piero Fassino, Evelina Christillin, presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’ambasciatore egiziano in Italia Amr Mostafa Kamal Helmy e i ministri della Ricerca scientifica dei due paesi, Sherif Hammad e Stefania Giannini, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto l’evento.
“L’incontro bilaterale ha tracciato le linee operative dei prossimi impegni italo-egiziani sui beni culturali e coinvolto numerosi ricercatori dei due Paesi”, ha detto il presidente del Cnr Lugi Nicolais. “Inoltre rafforza l’idea che,soprattutto in questo campo, vada privilegiata e sempre cercata l’integrazione e l’interazione fra competenze diverse, affinché ricerca scientifica, conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio possano convergere verso i medesimi obiettivi e intercettare con successo anche l’interesse e l’attenzione di investitori privati.
Tra l’altro il Museo Egizio di Torino, dove il workshop si è tenuto, rappresenta una preziosa eccellenza, felice ed efficace sintesi di collaborazioni, scientifiche e gestionali, pubbliche e private, tutte protese a sperimentare e sostenere una fruizione e valorizzazione innovativa del patrimonio artistico. L’incontro segue non a caso la firma, nei mesi scorsi, di un accordo tra Fondazione Museo Egizio e Cnr con cui si è deciso di dar vita alla costituzione di un’unità di ricerca dell’Ente presso il Museo.
Il percorso di collaborazione tra ricerca e musei consolidato nell’incontro rappresenta un modello operativo anche per altri grandi contesti italiani e stranieri. “Le competenze umanistiche e tecnologiche che il Cnr possiede possono offrire un valore aggiunto importante per una concezione e fruizione avanzata dei musei”, ha detto Daniele Malfitana direttore dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali.
Un primo contributo è stato già offerto con la realizzazione di tre video curati da Francesco Gabellone dell’Istituto che ricostruiscono, rimanendo fedeli al dato archeologico e storico-documentario, tre grandi complessi funerari, rendendoli come dovevano effettivamente apparire all’origine. Ed è su questo aspetto, anche con il supporto di Christian Greco, direttore del Museo Egizio, che si è riflettuto per proporre ai nostri partner egiziani un’idea di museo come contenitore e diffusore di messaggi e produttore di ricerca, e non semplice custode di reperti.
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