L’epoca geologica in cui viviamo è ormai definita “Antropocene”, per sottolineare il predominio dell’uomo sulla Terra. L’aumento della popolazione, la colonizzazione dei continenti, lo sviluppo tecnologico e la globalizzazione, sono fenomeni che si ripercuotono sul Pianeta, segni di attività dell’uomo che impattano sul suolo, sugli oceani, impoverendo la biodiversità e per ciò stesso minacciando l’estinzione della razza umana, che a differenza di altri organismi viventi, in questo scenario di semi-collasso della Terra, potrebbe trovare con estrema difficoltà un nuovo equilibrio.
La mostra ‘Antropocene. La terra a ferro e a fuoco’, allestita nella storica sede dell’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar), la Palazzina Canonica, intende provocatoriamente far riflettere il visitatore su questi temi, attraverso pannelli interattivi, opere d’arte, immagini e video, per una presa di coscienza su quanto sia fondamentale limitare la nostra influenza sul Pianeta.
La mostra è curata dal Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente e dall’Unità comunicazione del Cnr. In occasione dell’evento, è stata firmata una Letter of Cooperation tra la International Seabed Authority (ISA) e il Cnr, intesa che fornisce una cornice istituzionale per futuri accordi operativi tra i due enti su temi quali: la ricerca scientifica marina, il diritto internazionale del mare e l’economia blu sostenibile.
Per gli ospiti giunti all’inaugurazione, un finale musicale a tema, con il concerto: ‘Different Waves’ del Ground-to-Sea Sound Collective che propone una sinfonia di suoni del mare, a sottolineare ancora una volta, l’importanza dell’ascolto della natura.
per maggiori info: Inaugurazione mostra “Antropocene. La terra a ferro e a fuoco” | Consiglio Nazionale delle Ricerche (cnr.it)
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