Gli impatti dei cambiamenti climatici mostrano i segni in maniera sempre più evidente. Si passa da precipitazioni copiose a periodi di siccità, con conseguenze a volte drammatiche. L’Europa è divisa in due: quella del nord soggetta a alluvioni, mentre a sud incendi e siccità mettono a rischio le risorse idriche. “Bisogna discutere sul cosa si può fare. In primis la riduzione di CO2, per una transizione energetica completa e rapida”, dichiara Antonello Provenzale, direttore dell’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igg), nonchè presidente dell’Area della ricerca del Cnr di Pisa. La riduzione di CO2 non è però un intervento sufficiente, “perché gli effetti sono in corso, le temperature aumenteranno ancora nei prossimi anni. Per questo servono tecniche di adattamento, una gestione dell’acqua che tenga conto della variabilità, della scarsità e della concentrazione delle precipitazioni. La costruzione di mini invasi nelle valli alpine, per rifornire d’acqua le pianure nei mesi estivi”. Sono alcuni degli argomenti affrontati nella tavola rotonda in cui Provenzale e altri esperti sono chiamati ad analizzare gli effetti dei cambiamenti del clima e le possibili strategie da mettere in atto per mitigarli.
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