A duecento anni dalla loro decifrazione da parte di Champollion i geroglifici egizi affascinano ancora grazie alla loro natura pittografica. Oggi, quei simboli complessi, dotati di natura ideografica e fonografica, possono essere riconosciuti e tradotti con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale.
A dirlo è una ricerca che vede coinvolti l’Istituto di fisica applicata del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifac), il Dipartimento d’ingegneria dell’Università di Firenze e il Centro studi Camnes. Il sistema creato per la decodificazione dei simboli egizi si chiama Glyphnet, una rete neurale addestrata a riconoscere i geroglifici, qualunque sia il supporto su cui si trovano, come ad esempio la pietra di una stele, un papiro o piuttosto una tavoletta di legno o di ceramica.
Si tratta di un nuovo campo di applicazione per l’IA, che, come dimostrato dallo studio, può costituire un utile supporto per il lavoro degli archeologi.
Per maggiori info, la ricerca è consultabile qui
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