Mar 2015

“Che tipo di droghe usi?”. “Non lo so”. E’ la risposta che circa 54mila studenti delle scuole medie superiori, il 2,3% dei 15-19enni, nel 2014, hanno dato all”Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), nell’ambito dello studio ESPAD®Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs,), condotto nel 2014 come ogni anno dal 1999.

“La novità dello studio, che ha coinvolto 30mila studenti di 405 istituti scolastici superiori italiani, riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle né sapere quali effetti procurano”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Ifc-Cnr e responsabile dello studio. “Il 56% circa di questi 54mila ha assunto senza sapere cosa fossero sostanze per non più di 2 volte, ma il 23% di essi ha ripetuto l’esperienza più di 10 volte. Il 53% di questi studenti ha utilizzato un miscuglio di erbe sconosciute, che si presentavano per il 47% in forma liquida e per il 43% sotto forma di pasticche o pillole. Questo consumo ‘alla cieca’ coinvolge il 3% dei maschi e poco meno del 2% delle ragazze, soprattutto tra coloro che hanno utilizzato anche altre sostanze illecite diverse”.

In qualche modo legato a questo fenomeno, quello degli psicofarmaci “che negli anni hanno registrato un discreto incremento e che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti”, afferma Molinaro. “Sono quasi 400mila gli studenti che almeno una volta nella vita li hanno utilizzati senza prescrizione e poco più di 200mila quelli che lo hanno fatto nell’ultimo anno (rispettivamente 17 e 9% degli studenti italiani). Si tratta prevalentemente di farmaci per dormire, utilizzati soprattutto dalla ragazze (8% contro 4% dei maschi). Minori prevalenze risultano per farmaci per l’attenzione/iperattività (quasi il 3%), per regolarizzare l’umore e per le diete (2,4% ciascuno), anch’essi usati più dalle ragazze: 3,7% contro l’1,2% dei coetanei”.

Passando alle sostanze tradizionali, è aumentato il consumo di cannabis. “Il 26% degli studenti, oltre 600mila, ne ha utilizzata nel 2014, secondo una tendenza che parte dal 22% degli anni 2009-2012 e passa per il 25% del 2013”, afferma la ricercatrice Ifc-Cnr. “In questo caso i ragazzi sono più coinvolti delle coetanee (31% contro 21%) e i consumatori aumentano in corrispondenza dell’età: tra i 15enni la percentuale risulta dell’11%, tra i 18enni raggiunge il 32% e tra i 19enni il 36. Per la maggior parte si tratta ancora di consumatori occasionali, quasi la metà l’ha utilizzata non più di 5 volte nell’anno e l’86% non l’ha associata ad altre sostanze illegali. Va però notato che poco meno di 400mila studenti ne hanno fatto uso nel mese che ha preceduto lo studio e, soprattutto, che l’andamento dei consumatori frequenti (20 o più volte nell’ultimo mese) risulta in crescita: nel 2014 sono 86mila, poco meno del 4% dei 15-19enni, mentre nel 2009-2011 erano il 2,5% e nel 2012 il 3%. Inoltre per quasi 140mila studenti, il 6% del totale, il consumo di cannabis è definibile problematico attraverso il CAST-Cannabis Abuse Screening Test”.

Per quanto riguarda la cocaina, ne ha fatto uso almeno una volta nella vita il 4% degli studenti italiani, cioè circa 90mila 15-19enni, mentre il 2,6% l’ha utilizzata nei dodici mesi precedenti lo studio, ossia poco più di 60mila studenti. Sono soprattutto ragazzi (il 4% contro il 2% delle studentesse) e le prevalenze più consistenti si registrano tra i 19enni, anche se non mancano consumatori di 15 e 16 anni. Nonostante la leggera ripresa nel corso degli ultimi anni, l’eroina resta una delle sostanze meno utilizzate: circa 34mila studenti italiani (pari all’1,4%) l’hanno provata nel corso della loro vita e 27mila nell’ultimo anno (1,1%).

Tornando alle sostanze di sintesi, le ‘smart drugs’ (droghe furbe) commercializzate anche on line sotto forma di prodotti naturali, “sono utilizzate da circa 40mila studenti, 26mila dei quali ne hanno fatto uso nel 2014 (rispettivamente l’1,6% e 1,1%). Circa 90mila hanno provato allucinogeni (LSD, francobolli, funghi allucinogeni) nella vita e 60mila nell’ultimo anno, rispettivamente 3,9% e 2,5% di tutti gli studenti. I consumatori sono soprattutto maschi (3,5% contro 1,5% delle coetanee), con prevalenze che aumentano con l’età, per raggiungere tra i 19enni il 4,6% dei maschi e il 2,4% tra le femmine”, conclude Molinaro. “Per il consumo di allucinogeni e gli stimolanti si osserva una stabilizzazione dei consumi, ma i giovani che utilizzano frequentemente queste sostanze aumentano: nel mese antecedente lo studio quasi 20mila hanno assunto 10 o più volte stimolanti, altrettanti allucinogeni con la stessa frequenza”.

 

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