Mar 2016

L’Istituto di scienze e tecnologie molecolari del Cnr (Istm-Cnr) di Milano, nell’ambito del progetto ‘Nanocontrachem’ patrocinato e finanziato dalla Nato, è impegnato nello sviluppo di nuovi polveri per la decontaminazione da sostanze chimiche altamente tossiche.
“Rispetto a quelle già disponibili, le nuove polveri presentano delle formulazioni più efficaci ma che, al tempo stesso, generano meno cloro attivo, sostanza ad alto impatto ambientale”, spiega Matteo Guidotti, ricercatore Istm-Cnr e coordinatore del progetto ‘NanoContraChem’.

Una polvere decontaminante, come quelle prodotte nel laboratori Istm-Cnr, si compone di tre ingredienti principali: la bentonite, un’argilla naturale che viene estratta dalle miniere, che funziona come un setaccio molecolare in grado di assorbire e rimuovere la sostanza contaminante; il sale di ferro che viene utilizzato come catalizzatore per l’ossidazione, perché solamente con un processo di ossidazione è possibile trasformare e degradare in composti molto meno tossici; ultimo ingrediente il perborato di sodio, sostanza ossidante solida, che in presenza  di acqua è capace di generare perossido di idrogeno, l’acqua ossigenata, con un’aziona degradante, ossidante e distruttiva nei confronti dell’arma chimica molto spinta.

“Queste polveri decontaminanti possono essere impiegate dal personale civile quali vigili del fuoco, soccorritori, operatori del 118, insomma da tutti coloro che si trovano a operare in un ambito di soccorso in  incidenti non convenzionali, incidenti connessi con l’uso di sostanze altamente tossiche”, conclude Guidotti.

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