Dic 2021

E’ tempo di feste natalizie, c’è voglia di socializzare, desiderio di vedere altre persone. Per il secondo anno abbiamo a che fare ancora con il covid e il virus che circola, quindi qualche attenzione è doverosa.

Gianluca Sotis, responsabile dell’Unità prevenzione e protezione del Cnr (Cnr-Upp) suggerisce semplici, quanto efficaci, accorgimenti.

“Se ci vediamo tra persone che si frequentano abitualmente non c’è bisogno di particolare attenzione, perché già siamo in quella che viene definita la bolla familiare; se arrivano persone da fuori, anche se parenti, anche se amici, dobbiamo considerarli di fatto come persone che possono portare altre condizioni nel nostro gruppo e quindi prendere qualche accortezza”.
La prima accortezza va presa nei confronti dei più deboli. “Anziani e persone con patologie vanno protetti da contatti ravvicinati anche da persone familiari, meglio ancora se sono stati vaccinati con la terza dose, che aumenta la loro resistenza, ancor meglio se è stata vaccinata anche con la terza dose la persona o le persone che arrivano”, prosegue Sotis.

Secondo fattore, la distanza. “Cercare di non avere troppi contatti ravvicinati, questo significa anche a tavola, per esempio, cercare di non spostarsi tante volte; nella stanza dove si sta, ogni tanto apriamo la finestra, garantiamo il ricambio d’aria, uno degli elementi più importanti per abbattere l’eventuale carica virale”, suggerisce Sotis. “In ogni caso cerchiamo anche di utilizzare le protezioni nel caso di persone particolarmente deboli. La mascherina, se ci sono nonni o persone anziane o persone comunque con patologie, è un elemento di protezione per queste persone e va utilizzato.

Il tampone può aiutare a capire se una persona è positiva ma non possiamo basarci soltanto sul suo risultato. “Sicuramente il tampone molecolare è più preciso di un tampone antigenico, che in realtà è più veloce, più facile da farsi, si può fare anche in prossimità ma comunque non ci deve esimere da queste misure che ho appena elencato: mantenere ricambio d’aria, mantenere un po’ di distanza evitando i contatti ravvicinati, evitare i contatti ravvicinati con le persone più deboli”, conclude Sotis.

 

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