Ott 2021

“Il premio Nobel a Giorgio Parisi è una grandissima notizia per la fisica italiana e per tutto il mondo scientifico”. E’ il commento a caldo di Andrea Cavagna, ricercatore dell’Istituto dei sistemi complessi del Cnr e collaboratore di Giorgio Parisi. “Giorgio è stato uno dei primi e sicuramente il più profondo studioso dei sistemi disordinati, sistemi in cui è fondamentale il concetto di frustrazione, cioè tutti quei sistemi in cui non è possibile soddisfare allo stesso momento tutte le relazioni fra le costituenti del sistema, sia che siano particelle elementari, spin oppure anche sistemi sociali; infatti una delle cose fondamentali della ricerca di Parisi è che ha avuto delle applicazioni molto vaste, molto più vaste dei sistemi iniziali che lui ha studiato”.

“Ho lavorato con Giorgio i primi anni della mia carriera, durante il dottorato e poi subito dopo, ed è stata un’esperienza decisamente formativa”, prosegue il ricercatore Cnr-Isc. “Riprendendo il concetto di frustrazione, devo dire che, a volte, poteva essere un po’ frustrante lavorare con lui che è una persona così incredibilmente intelligente; ciò nonostante si impara comunque moltissimo, soprattutto, secondo me, lavorando con uno come Giorgio Parisi quando si è giovani, si capisce il valore fondamentale della creatività e della fantasia”.

“Giorgio è una persona estremamente creativa e che ti fa capire che la creatività è importante e che bisogna cercare di svilupparla anche all’interno del proprio lavoro. E’ anche una persona molto divertente, per certi versi un po’ pazza, ma è soprattutto scienziato di incredibile potenza e creatività”, conclude Cavagna.

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