Nov 2013

La matematica è difficile da imparare perché il “ragionamento matematico” richiede una logica mentale che, secondo studiosi come Piaget, l’individuo acquisisce solo nella fase adulta. Ricerche recenti di psicologia cognitiva hanno però evidenziato che carenze logico–formali possono presentarsi anche dopo l’adolescenza.

In effetti, la matematica fa paura ed è la “bestia nera” di tante persone, anche adulte e istruite, che non si vergognano di ammettere di non capirne nulla. La cosa preoccupante è che la causa di questa fobia sembra sia proprio la scuola o meglio il modo sbagliato di insegnare questa disciplina.

I professori dovrebbero far scoprire ai ragazzi il “divertimento” della matematica, incoraggiarli a fare domande, anche stupide, a impostare i problemi e a capire le connessioni. E dovrebbero spiegare che questa materia serve a “vedere” e “capire”, non solo a “calcolare”. Una matematica meno formale e più sostanziale.

Oggi invece, in genere, la matematica è proposta senza immaginazione né fantasia; ci si concentra sui nomi e sulle regole, come se si insegnasse la musica in teoria ma senza mai suonare una nota.

Uno studio condotto dalla Stanford University school of Medicine ha messo in luce che il cervello di una persona che vede la matematica come un “incubo”, durante l’esecuzione di un esercizio, va “in tilt”. Si iperattivano le aree cerebrali relative alla paura e alle emozioni, mentre si inibiscono proprio quelle della razionalità e del calcolo!

Ma la matematica è importante, lo è sempre di più. Le sfide economiche e tecnologiche del futuro si giocheranno anche sulla formazione in questa materia. I paesi asiatici se ne sono accorti da tempo.

Fonte: Roberto Natalini, Istituto per le applicazioni del calcolo ‘Mauro Picone’ in collaborazione con Isis di Pomigliano d’Arco (Na)

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