Mag 2015

Il cargo russo Progress M-27M, lanciato lo scorso 28 aprile per portare rifornimenti alla Stazione spaziale internazionale, è rientrato l’8 maggio sulla Terra.
Lunga oltre 7 metri, con un diametro di 2,7, la capsula Progress pesa circa 7 tonnellate, la navetta è andata fuori controllo subito dopo il lancio e ha cominciato a perdere quota ruotando velocemente su se stessa. In Italia l’evoluzione orbitale del veicolo spaziale è stata monitorata da Luciano Anselmo e Carmen Pardini dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), che ha cominciato a inviare le proprie previsioni di rientro all’Agenzia spaziale italiana (Asi) dal 30 aprile.

Sulla base delle osservazioni radar acquisite durante l’ultimo passaggio sul Kazakistan e la Russia, Roscosmos aveva stimato che la nave cargo Progress sarebbe rientrata alle 04:04 (ora italiana) dell’8 maggio, in mezzo all’Oceano Pacifico, come mostrato da alcuni grafici diffusi dall’Isti-Cnr, in cui la posizione stimata dall’agenzia spaziale russa è stata sovrapposta all’ultima orbita.

Il giorno stesso della caduta del cargo russo, abbiamo fatto qualche domanda a caldo a Luciano Anselmo.

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