Gen 2017

Askanews – Dai gorilla ai gibboni, circa il 60% dei primati, la specie animale più vicina agli esseri umani, è a rischio estinzione, proprio a causa delle attività dell’uomo. Lo rivela uno studio del dipartimento di antropologia dell’Università dell’Illinois, pubblicato sulla rivista Science Advances. Di specie come lemuri, scimmie e scimpanzé restano solo poche migliaia di individui. I Gibboni di Hainan, una sottospecie che vive in Cina, è ormai ridotta, invece, a soli 30 esemplari. Alla base di questa ecatombe, la caccia, il commercio illegale di animali esotici e la riduzione dell’habitat a opera dell’uomo che continua a tagliare alberi, costruire strade e coltivare la terra nelle aree in cui i primati vivono e si riproducono. Basti pensare che i due terzi di essi vivono in soli 4 Paesi: il Brasile, la Repubblica Democratica del Congo, l’Indonesia e il Madagascar.Purtroppo – hanno spiegato gli autori dello studio – in generale il 75% di tutte le specie animali registra una popolazione in declino e, nei prossimi 25 anni, molte specie di questi primati scompariranno del tutto, a meno che non si intervenga con un piano di conservazione globale.

 

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