Si è tenuto a Roma il 28° meeting annuale della Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC), la società di chimica ed ecotossicologia ambientale europea.
Si tratta di una organizzazione professionale mondiale senza scopo di lucro, composta da quasi 5.500 tra soci e istituzioni in 85 paesi che si dedicano allo studio e alla soluzione dei problemi dell’ambiente, alla gestione e alla regolamentazione delle risorse naturali, nonché alla ricerca, sviluppo ed educazione in campo ambientale. Per l’occasione, dal 13 al 16 maggio gli oltre 3.500 metri quadrati della ‘Nuvola’ dell’Eur, hanno ospitato, per la prima volta nella Capitale, il più importante convegno nel suo genere in Europa, che ha radunato oltre 60 studiosi da tutto il mondo, per illustrare le ricerche compiute nel campo delle scienze ambientali.
Un confronto unico, in cui le parti coinvolte – del governo, del mondo della ricerca e delle aziende che producono e utilizzano sostanze chimiche – hanno potuto discutere sulle varie problematiche legate alla contaminazione, nel tentativo di trovare soluzioni che salvaguardino l’ambiente.
Il meeting è stato diretto da Anna Barra Caracciolo e Paola Grenni dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irsa), rispettivamente Chair e co-chair dell’evento.
Due le attività promosse dal Cnr: ‘Innovative techniques for enhancing and monitoring microbial activities for in situ remediation of contaminated sites’, in cui si è discusso dell’utilizzo di microrganismi naturali per promuovere la decontaminazione di suoli e acque; ‘Environmental risk assessment and management of the spoil material produced in tunnelling excavation’, sessione curata dalla stessa Barra Caracciolo, incentrata sulla qualificazione di sottoprodotto o rifiuto di tonnellate di terre e rocce che provengono dagli scavi di gallerie, problema molto attuale per l’ampliamento di autostrade e linee ferroviarie.
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