Mag 2021

L’idea che lo sport trasmetta valori positivi ai giovani è uno dei tanti stereotipi che lo riguardano. A dirlo è una indagine dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cosiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpps), secondo cui la pratica sportiva non favorirebbe l’abbattimento di certi modelli cristallizzatisi nel tempo. Nel video Antonio Tintori dell’Irpps fa il punto sulla percezione e il significato dello sport, anche alla luce di recenti proposte che parrebbero minarne alla base i valori, che fino a oggi sembravano indiscussi. “Quello che si è perso negli anni – spiega Tintori – è la trasmissione, proprio attraverso lo sport, dei valori socialmente positivi”. Se da un lato, quindi, si deve registrare una mutazione in atto del calcio inteso come modello popolare e positivo da seguire, dall’altro si registra una crescente destrutturazione delle capacità fisiche e della sedentarietà. “Non essendoci più il gioco di strada come un tempo, i più piccoli hanno perso le capacità coordinative di base come la destrezza, l’equilibrio, il ritmo. Tutte capacità che si acquisiscono nei primi anni di vita. E’ un problema che va a sommarsi a quello della sedentarietà”, che oltre alla mancanza di benessere arreca un sovraccarico per le strutture sanitarie. Alla luce della situazione attuale, dunque, questi problemi sono uno spunto di riflessione per affermare, a maggior ragione, la necessità che “il calcio e lo sport in generale torni a essere un veicolo di promozione, di benessere sociale e quindi anche di educazione”.

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