Set 2018

L’accesso all’energia è un prerequisito fondamentale per migliorare l’economia e la qualità della vita in Africa; attualmente nell’Africa subsahariana circa 600 milioni di persone,il 48% della popolazione totale, non hanno alcun accesso all’elettricità. Il Progetto italiano Ubuntu-Pv intende facilitare la produzione di energia in uno dei Paesi più poveri del mondo, il Burundi, attraverso un vero e proprio processo di trasferimento tecnologico per la realizzazione di pannelli e sistemi fotovoltaici a basso costo.

Fortemente sostenuto dall’Istituto dei Materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo del Cnr (Cnr-Imem) di Parma, dall’associazione ParmaAlimenta e dal centro Agro-Pastorale di Kirundo, il progetto Ubuntu-pv è stato avviato con la costruzione dei primi prototipi di moduli solari nei laboratori del Cnr, seguita poi dalla formazione di un gruppo di giovani provenienti dalle regioni rurali di Kirundo.

“Il nostro obiettivo è rendere energeticamente indipendenti gli abitanti delle zone rurali, perché abbiano la possibilità non solo di utilizzare pompe elettriche per il lavoro agricolo ma anche di alimentare piccole apparecchiature, fornelli o frigoriferi, o di accedere alle comunicazioni radio e tv, in modo da migliorare significativamente le loro condizioni di vita”, spiega Edmondo Gilioli, ricercatore Cnr-Imem. “Con Ubuntu-pv, vogliamo promuovere un percorso di crescita delle comunità locali attraverso un modello di sviluppo sostenibile e anche replicabile in altre aree dell’Africa non raggiunte dalla rete elettrica, dove ‘poca energia, ma per molti’ potrebbe davvero fare la differenza”.

 

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