Mar 2022

L’attacco di scimpanzé contro individui di altri gruppi sono episodi rari e solitamente, dalle osservazioni degli esperti, si è notato come la goccia che fa traboccare il vaso dipenda di solito dai maschi. Più in generale le motivazioni devono essere rintracciate in due elementi, come spiega Elsa Addessi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma: “la suddivisione in due di un gruppo originariamente unito, oppure siamo di fronte a lotte per il territorio da parte di gruppi adiacenti”.

Questi attacchi, pur se feroci, non sono paragonabili a quelli messi in atto tra esseri umani. Anzi, “è stato ipotizzato che la frequenza degli attacchi letali tra questi animali aumenti con l’aumentare del disturbo arrecato dall’uomo agli scimpanzé stessi”, sottolinea Addessi.

Anche se stiamo parlando di ipotesi, i segnali rintracciati dagli esperti farebbero propendere per l’importanza dell’influenza umana: l’uomo che invade e distrugge l’habitat naturale di questi animali li renderebbe più violenti. Una violenza che, oltretutto finisce col riverberarsi contro gli stessi esseri umani, in particolar modo contro i bambini, più fragili e indifesi.

Lo spazio di informazione “Il Cnr risponde”, è dedicato alle principali questioni di attualità. Gli esperti dell’Ente mettono a disposizione del pubblico la propria conoscenza con brevi pillole video e un linguaggio semplice e diretto.

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