Lug 2023

Il villaggio bizantino di Canalotto, nel territorio di Calascibetta, è stato selezionato dall’Istituto di studi sul Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismed) come caso studio nell’ambito del progetto bilaterale Italia/Giappone dal titolo “Damage assessment and conservation of underground space as valuable resources for human activities use in Italy and Japan” per avviare un percorso di protezione e di valorizzazione del territorio. Il villaggio, che insiste in un contesto particolare caratterizzato da bellissime calcareniti, è il luogo dove convergono molte delle otto funzioni definite nell’ambito della classificazione UBH, cioè quale complesso di elementi del patrimonio culturale che sono stati cavati storicamente nel sottosuolo.Il primo manufatto appartenente a questa classe che si incontra nel percorso di visita è un palmento, un sito cavato utilizzato nel passato nella produzione di vino. In seguito sono visitabili una serie di nicchie di probabile uso funerario. Il luogo più suggestivo, cui si deve anche il nome del sito, è dedicato alla funzione abitativa: un intero villaggio cavato “in negativo”. Questa tipologia di manufatti è diffusa in tutto il mondo ma all’interno di una banda climatica specifica e in corrispondenza di alcune caratteristiche territoriali specifiche. I villaggi cavati sono infatti realizzati in presenza di altopiani e canyon, come in questo caso.Il sito si trova all’interno del globalgeopark Rocca di Cerere, iscritto nella rete UNESCO nel 2015 e che copre nove municipalità del centro della Sicilia, fra cui quella di Enna dove si trova il sito in esame.

Responsabile del progetto è Roberta Varriale, prima ricercatrice presso il Cnr-Ismed.

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