Nov 2022

Aperte a Roma le celebrazioni del centenario della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche. 100 anni di storia, cento anni di storia italiana, che, in realtà ha preso il via altrove, sempre a Roma, all’Accademia Nazionale dei Lincei, per volere di Vito Volterra, suo primo presidente, matematico, visionario che ha impresso al Cnr la propria visione strategica, traghettandolo oltre i confini nazionali, all’interno dell’International Research Council.

In questi 20 lustri, il Cnr è stato, innanzitutto, guida e coordinatore necessario per la comunità scientifica italiana ed è stato cruciale in varie fasi della sua storia. Nel ’45 ha il ruolo di Comitato nazionale per la ricostruzione del Paese. E dalla ricostruzione alla edificazione del sapere, il passaggio è naturale. Con la ricerca, ha rimesso in sesto l’Italia, e oggi la proietta nel futuro.

Mentre le piazze italiane ospitano conflitti e contestazioni, nel ’68, il Cnr cercava di avvicinare la scienza alla società. Si apriva verso nuovi saperi che guardavano all’ambiente e alle problematiche economico sociali; si ampliava al Sud, lanciava il primo segnale internet e influenzava l’agenda politica con la ‘Relazione sullo stato della ricerca scientifica e tecnologica’. È ormai un Ente multidisciplinare che permette all’Italia di entrare di diritto nel dibattito scientifico internazionale.

Alla sua guida ha avuto protagonisti di grande valore, oggi è il turno di Maria Chiara Carrozza, primo presidente donna. Un segno dei tempi, un buon auspicio, per le molte sfide che  attendono il futuro dell’Ente: sostenibilità, biodiversità, transizione ecologica e digitale, energia pulita, economia circolare, scienze della vita e one health, patrimonio culturale, pace e diplomazia scientifica.

 

Leave a Reply

  • (will not be published)